Perché la conservazione digitale delle fotografie NON può essere la soluzione.
Oramai da tempo Vint Cerf, conosciuto come uno dei “padri di internet” e oggi niente popo di meno che vice presidente di Google, ha lanciato l’allarme:
“Dietro di noi un deserto digitale, un altro Medioevo. Il mio consiglio è: se ci sono fotografie a cui davvero tenete, createne delle copie fisiche. Stampatele”.
La tecnologia è in continua evoluzione (tra un po’ i nostri cellulari faranno anche il caffè!) e i device di cui disponiamo non sono eterni. Troppo spesso infatti commettiamo l’errore di pensare che la versione digitale di un documento, in questo caso delle nostre fotografie, sia più sicura e duratura della sua versione fisica, cartacea.
Ditemi che anche voi ricordate i floppy disk, dai non fatemi sentire vecchia! Che fine hanno fatto i documenti archiviati lì sopra? Ve lo dico io, persi. I CD? Dai i CD sono decisamente più recenti eppure, oggi, quasi anacronistici.
Fotografie, video e dati salvati vent’anni fa esistono ancora ma non abbiamo più i mezzi per “leggerli”. Io stessa da bambina masterizzavo (masterizzavo! Mamma mia chissà se i giovani sanno cosa significhi) le mie foto su DVD che ora prendono polvere in un armadio.
In fondo tutti noi sappiamo che tra vent’anni anche lo smartphone sarà superato e giacerà, insieme alle 5627 fotografie contenute al suo interno, in fondo ad un cassetto della scrivania. Eppure, sembriamo non preoccuparcene. Sfogliamo gli album dei nostri nonni con i lucciconi agli occhi e non realizziamo che i nostri nipoti, con buone probabilità, non sfoglieranno proprio nulla. (Sì, lo so che sembra drammatico e infatti lo è!)
La verità è che non soltanto l’evolversi della tecnologia ma anche l’avvento dei social ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere le fotografie. O forse, in questo caso, sarebbe più corretto parlare di immagini.
La maggior parte dei click! vengono effettuati con uno smartphone e per lo più vengono prodotte immagini, appunto, che avranno la vita effimera di un post Instagram. Giusto il tempo di qualche like. Ti stupirai nel sapere che la maggior parte degli utenti dichiara di non rivedere una seconda volta le immagini scattate con il proprio smartphone!
Eppure quella fotografia effimera non la cancelliamo. La archiviamo. Sapete perché?
Facciamo un esempio pratico.
Sei al parco con il tuo bimbo. C’è il sole e ti stai godendo un attimo di relax in famiglia e con la mente sei già alle prossime vacanze. Quale migliore occasione per scattare qualche foto al piccoletto? Tiri fuori l’arma del delitto, lo smartphone, e scatti una foto. Però per sicurezza ne scatti anche una seconda e probabilmente anche una terza. Una quarta. Una quinta. Siamo sinceri, bene che va ti fermerai a sette o otto. Se sei stata brava e il tuo cucciolo d’uomo collaborativo, di queste otto immagini ne individuerai una buona che condividerai con amici e parenti ma che ne sarà delle altre 7? Le cancellerai? Con ogni probabilità, no. Perché il tuo bimbo è così carino e quelle fotografie, seppur venute male, ormai le hai scattate e non riuscirai a separartene. Siamo fatti così: tendiamo tutti a soffrire di più la perdita che ad apprezzare il guadagno.
Così, come dicevo, archiviamo archiviamo archiviamo fin quando non compare il fatidico messaggio “spazio di archiviazione esaurito” o, peggio ancora, fin quando l’hard disk decide di non accendersi più. La vita media di un hard disk esterno è di 6 anni, lo sapevi? (Oh sì! Riesco a percepire il brivido lungo la tua schiena!)
Pensa invece se quel giorno, insieme a te e al tuo bambino ci fosse un fotografo professionista, un occhio esperto capace di cogliere tutte le espressioni più belle del tuo cucciolo. Tutte quelle faccette buffe che crescendo perderà ma che tu vorresti conservasse per sempre. Il suo correre a perdi fiato, le risate sulle spalle di papà o la spietata battaglia di solletico. Gli abbracci stretti, quelli veri, intimi. E pensa, se invece di una serie di effimeri file, tornassi a casa con un album da sfogliare insieme al tuo bimbo quando sarà più grande o magari con dei quadri da rivivere ogni giorno.
Il mio lavoro di fotografa di famiglia non si limita a scattare le fotografie: è vero, ho creato il metodo Mi Scatta Da Ridere che è sinonimo di spontaneità, divertimento e avventura per restituire il giusto valore ai tuoi ricordi di famiglia ed è proprio in questo senso, quello del giusto valore, che ho selezionato per te i migliori laboratori di stampe Fine Art in giro per l’Italia.
Se ti stai chiedendo cosa sia la stampa Fine Art, (no, non è una qualche forma di stampa aliena) sappi che troverai un articolo dedicato a questo link, intanto in poche parole posso dirti che si tratta di un processo che garantisce l’inalterabilità delle stampe nel tempo per molti, moltissimi anni:
decisamente la tipologia di supporto più idoneo per conservare e dare il giusto valore ai nostri ricordi di famiglia.
Per soddisfare un pochino della tua curiosità, ecco alcuni dei prodotti che daranno letteralmente vita alle tue fotografie. Dimmi la verità. A quando risale l’ultima volta che hai stampato una fotografia?
Sono pronta a darti atto che non sia una cosa semplice: selezionare le fotografie da stampare, individuare laboratori che facciano stampe di qualità, mandarle in stampa, ritirarle. Tutto questo richiede tempo e impegno. Per non parlare del primo passo che innesca tutto questo processo: AVERE delle fotografie che valgano la pena di essere stampate.
Ecco perché è fondamentale avere un professionista di fiducia specializzato a cui affidare questo compito. Qualcuno in grado di restituirti qualcosa di infinitamente prezioso.
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